Rapida presentazione di un passatempo ventennale (Lumen et Umbra)

logoleu

Torno su queste pagine di nuovo dopo una lunga pausa di “riflessione” (aka non ho avuto tempo e voglia di mettermi lì a scrivere le mie solite boiate semiserie), giusto per fare un po’ di pubblicità.
“Oh cheppalle chissenefrega” diranno i pochi lettori di queste righe.
Beh, stica…voli e io scrivo lo stesso :-).
Volevo tirare giù giusto due righe due su quello che è stato per me un bellissimo passatempo e motivo di svago, e non solo, degli ultimi anni. Degli ultimi 12 anni, mese più, mese meno.
Si chiama Lumen et Umbra, ma penso che nessuno lo chiami più così: LeU è ormai il suo vero nome, ed è quello che in termini tecnici viene chiamato un Multi User Dungeon.
Siccome in queste settimane si sta cercando di attuare un recupero decisivo delle utenze e dei giocatori, dando una seria spolverata al codice e alle meccaniche di gioco, ingrandendo e sviluppando l’intero mondo muddico, mi sembrava giusto pubblicizzare in maniera poco seria ovunque potessi.
Innanzitutto, che diavolo è un MultiUserDungeon, insomma, un mud? Un mud è questo (chiedo scusa per la bassa qualità delle immagini ma in realtà ho fatto tutto di fretta e senza pensarci troppo):

alma

Insomma, un mondo virtuale dalle infinite possibili ambientazioni (nello specifico è partito tutto come un mix di Impero Romano + Fantasy, quasi vent’anni fa, ora si è notevolmente evoluto), completamente testuale (dire “senza grafica” è riduttivo, a mio avviso.), all’interno del quale i vari personaggi dei giocatori possono raggrupparsi, esplorare, viaggiare, combattere, fare quasi ogni cosa.
Probabilmente questa cosa del “solo testo” avrà fatto storcere il naso a tante persone (e io, all’inizio, ero una di queste), non è possibile immedesimarsi nel personaggio, nel gioco, nell’ambiente, senza leggerne le descrizioni, senza “indagare” fra le righe che il mud ci restituisce, e che compongono tutto il creato del mondo di LeU.
Mondo, tralaltro, che ha una sua storia, fatta di Dei, avventure, guerre e alleanze tra le associazioni dei giocatori, Gilde e Clan, che si contendono (ammetto che ora la competizione in questo senso è un po’ calata, fisiologicamente) ogni giorno le diverse “quest” presenti sul gioco, avventure automatiche più o meno lunghe che possono premiare i partecipanti con equipaggiamenti sempre più utili nelle battaglie e nelle esplorazioni.
E’ anche possibile ripercorrere la storia del mondo cercando tra i diversi volumi presenti nella biblioteca della capitale, Alma, o nelle diverse pagine delle Gilde sul web, negli archivi delle mailing list e dei forum.
Sono state poi diverse, in passato, le occasioni per ritrovi, cene e raduni dei vari giocatori al di fuori del gioco, dalle cene in occasione del “Lucca Comics”, al “GiubiLeU” di Roma, e ad altri ritrovi più o meno seri (ma quasi sempre c’è del cibo di mezzo).
Insomma, un “gioco” che o ti piace o non ti piace, per il quale serve una grande dose di pazienza, una bella scorta di tempo e, ovviamente tanta fantasia.
Venendo più nello specifico delle meccaniche di gioco, il mondo è organizzato in “zone/aree”, a loro volta suddivise in diverse “stanze”, che compongono la vera ambientazione. Ad una analisi superficiale fatta in questo momento, risultano in totale 9465 stanze diverse.
Una “stanza” è esattamente quello che è stato riportato nella foto poco sopra, non deve essere una “stanza” nel vero senso della parola, ma può rappresentare una piazza, una via, un angolo di strada, lo studio di una villa o anche semplicemente una fossa per terra, all’interno della quale possono trovarsi oggetti, personaggi giocanti e non giocanti (i mob), passaggi segreti, serrature nascoste e altro ancora.
Ci si può spostare tra le stanze attraverso sei diversi comandi, corrispondenti ai quattro punti cardinali (N,S,W,E) e alle direzioni sopra e sotto (Up,Down).
Tutto il mud è completamente in
Italiano, le ultime aree originali in lingua Inglese sono state tradotte negli ultimi anni, rimangono in Inglese tutti i comandi per interagire con il gioco e la visualizzazione dei combattimenti, cosa che potrà sembrare difficile, per qualcuno, ma che, a mio avviso, rende le cose molto meno complicate di come sarebbero se venissero anch’esse tradotte in Italiano. (E poi è pur sempre una sorta di utile esercizio linguistico).

Girando per le varie “stanze” quindi, è possibile esplorare le città, i boschi, montagne e deserti, incontrare altri giocatori e interagire con loro, parlare e formare gruppi, scontrarsi con creature di ogni sorta, ricevere favori dagli Dei (Gli Immortali, personaggi di livello superiore che “vigilano” e gestiscono il gioco) e molto altro.

wholeu

Forse qualcuno potrà dire che si tratti di un sistema di gioco “datato”, ormai del tutto soppiantato dai moderni mmorpg (qualche anno fa, quando uscì per la prima volta World Of Warcraft, qualcuno disse “Non c’è niente da fare, WoW è LeU con la grafica”, secondo me minimizzando del tutto quelli che sono invece le migliori caratteristiche di un gioco testuale, prima fra tutti la possibilità di creare ed immaginare senza troppi input esterni, quello che viene rappresentato). Molto superficialmente si può dire che la differenza tra il mud e qualsiasi altro gioco “grafico” è la stessa differenza che esiste tra il leggere un libro e vedere un film. Molto superficialmente.
La creazione del personaggio è, comunque, simile ai diversi giochi di ruolo a sfondo fantasy che si trovano in circolazione: scelta di un nome, della razza, della classe (il “mestiere” del personaggio: guerriero, mago etc.), distribuzione di un tot di punti tra le
caratteristiche del personaggio (forza, agilità, intelligenza…).

nahaz

Creato il personaggio, dati alcuni comandi “optional” utilissimi per tenere sotto controllo tutto quello che si vede (l’abilitazione dei colori nelle descrizioni, un “prompt”; ovvero una riga che viene ripetuta ad ogni azione, contenente informazioni quali punti-vita, punti-mana ed altro, la visualizzazione automatica delle uscite delle stanze), ci si trova catapultati in mezzo alla vita di LeU, al livello 1.
Guadagnando esperienza nei combattimenti è poi possibile salire di livello, imparare nuove tecniche e “skills”, e avventurarsi assieme ad altri giocatori, in posti sempre più pericolosi ma sempre più ricchi di tesori e oggetti di valore.
Penso di aver scritto abbastanza, non so con che grado di criticità, ma penso di avere dato più o meno un’idea di quello che è LeU.
Certamente un buon passatempo se preso con le giuste dosi :-).
Questa è, per ora l’unica pagina “ufficiale” del gioco, in attesa che il sito e il forum vengano finalmente ripristinati (credo, e spero, a giorni), giusto per qualche informazione in più:
http://it.lumenetumbra.wikia.com/wiki/Lumen_et_Umbra_Wiki

Detto e scritto tutto questo, torno nel mio sarcofago ad aspettare un’ispirazione per qualche nuovo post più ispirato.

Il Babbajno – riprendiamo.

E rieccomi qua. Anzi, rieccolo qua.

Dopo svariati tentativi di blog nel corso degli anni, e gli ancor più numerosi abbandoni dei diversi progetti (dai report-blog ornitologici alla vecchia pagina pre-adolescenziale del Windows Live Messenger), ecco di nuovo che il Babbajno ci riprova, questa volta seriamente (si spera).

L’idea è (almeno vuole esserlo nella teoria) di tenere questo blog come valvola di sfogo per…tutto, dalle riflessioni pseudo-personali alle invettive politicamente scorrette, a un fanculo allo stress del momento o alla recensione di un nuovo film, dalle idee nate da una notte particolarmente insonne alle foto in b/n di un lampione in mezzo alla nebbia che fa molto anima tormentata…                     Insomma, Il Babbajno vuole dedicare questo spazio a tutto quello di cui nessuno importa ma che per forza deve essere messo per iscritto…un po’ come quando si dice “dovrei mettermi a scrivere tutti i sogni strani che faccio”. Ecco, proprio a questo genere di cose.

luca

Chi è il Babbajno? E’ uno a cui poco importa di quello che pensa la gente di lui, uno che si reputa una persona seria che non ha paura di mostrarsi in giro con camicie e cravatte troppo colorate, una persona timida senza troppi problemi a  mandare a stendere il primo rompiballe sconosciuto. Il Babbajno è uno iscritto all’Università da troppo tempo, uno che si fissa su ogni costoso hobby, passatempo o progetto che decide di seguire; tipicamente troppo costoso per poter essere seguito, uno a cui piace studiare e tenersi informato, uno fissato con la musica, con il cinema, con la lettura e la letteratura, con la natura, con la fotografia, con il disegno, con il fancazzismo e con il dormire.  Un tizio supponente, sicuro di sè (per quanto riguarda le cose che sa, o meglio, che crede di sapere), un tuttologo senza esperienza, un nientologo con troppa. Il Babbajno è uno che crede fermamente in quello che dice, e che forse non dice sempre quello che crede o pensa, è uno che si impunta troppo su argomenti delicati sui quali i più preferiscono sorvolare. Uno che si fa crescere i baffi solo per il gusto di rispondere a tono alle persone che lo sfottono per esserseli fatti crescere.

Insomma, il Babbajno è una persona che sa tante cose e che non sa chi sia il Babbajno, una persona con le idee confuse, i capelli spettinati e la testa  a posto, il cui sogno nel cassetto è avere una cassettiera più grande per sistemare tutti i sogni nel cassetto, e che per ora si accontenta di tenerli sul comodino, per averli più a portata di mano, perchè al Babbajno non piace rinchiudere i propri sogni in un cassetto…tra calzini bucati e guanti spaiati, si corre sempre il rischio di dimenticarseli, o peggio, di ricordarsene e non trovarli più.

Dubito (anzi, il Babbajno dubita) che dopo una simile premessa qualcuno vorrà dedicare un attimo del proprio tempo a leggere i post futuri, ma la speranza è quella di avere, tra qualche tempo, una sorta di diario virtuale di pensieri e parole, emozioni e sfoghi da poter rileggere, per poter farsi due risate sul passato, per un tocco di malinconia in più, o per vedere come il mondo, i mondi e i modi, potranno essere cambiati nel corso di questo tempo.

Il Babbajno